ALLEVAMENTO SALGA

Storia

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La storia del Cavalier King Charles è ben documentata fin dal lontano 1500, e si svolge soprattutto nella lussuosa corte britannica, dove veniva definito cane da “grembo”, che cavalieri, ma soprattutto dame, sfoggiavano nelle stanze delle loro sfarzose abitazioni. Caterina di Braganza, nel 1662, lasciava il suo paese natale, il Portogallo, per sposare Carlo II, con cui condivideva, oltre alle ragioni di stato, una grande passione per i piccoli spaniel, che erano padroni delle lussuose sale di corte. A questi si aggiunsero, con il tempo, altri spaniel, progenitori del japanese chin, portati in omaggio alla principessa da navigatori lusitani di ritorno dall’oriente; dagli incroci tra questi piccoli e tranquilli spaniel orientali e i più vivaci cani della regina nacquero i primi Cavalier King Charls Spaniel, battezzati così dal futuro Re Edoardo VII per onorare Carlo II e i suoi cavalieri. Molte leggende da allora avvolgono la storia e la selezione di questa piccola grande razza: una riguarda Maria Stuarda, e racconta che un Cavalier fu trovato nelle sue gonne dopo che ella venne decapitata, e per questo si dice che ancora oggi questi cani lacrimino per la sua morte. Una seconda leggenda racconta che la Duchessa Sarah, moglie del duca di Marlborough, attendendo notizie del marito partito per la battaglia di Blenheim (da qui il colore bianco-arancio), era talmente nervosa che pressò il pollice sulla testa della cagnetta che teneva in grembo; quando la femmina partorì tutti i cuccioli avevano sulla fronte l’impronta della dama e ancora oggi i cavalier con questo disegno sono molto pregiati. A metà tra le due grandi guerre la razza rischiò l’estinzione, ma nel 1926 Roswell Elridge fissò un premio in sterline per chi avesse ricreato un cane con le sembianze di quelli dei dipinti: grazie a questo la razza ebbe nuovo impulso e nel 1928 venne ufficialmente riconosciuto dal Kennel Club mentre nel 1945 venne redatto lo standard. Che si tratti di un cane molto speciale per gli inglesi lo conferma una legge, voluta da Re Carlo II, ma tutt’ora in auge, che garantisce a tutti gli esemplari della razza il diritto di accesso in parlamento, nei palazzi reali, in tutti gli edifici pubblici e nelle corti di giustizia dell’intero territorio governato da Sua Maestà.

Il carattere

Il cavalier è un cane che si adatta bene a tutte le circostanze, a tutti i luoghi e climi; ama il contatto fisico con l’uomo, adora e venera il proprio padrone ma si dimostra molto socievole e affettuoso anche con estranei e altri animali, diciamo che non fa mancare a nessuno il proprio affetto e la propria docilità. Esige, però, dal canto suo, molte attenzioni e specifiche premure, non ama stare solo e nonostante possa trascorre intere ore a sonnecchiare vicino al proprio padrone (meglio se in grembo), è anche capace di passare intere giornate all’aria aperta a correre e giocare; è infatti pieno di vita e difficilmente timoroso, sicuramente mai aggressivo, ne con le persone, ne con i bambini, ne con i suoi simili.